La prognosi del carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) invasivo è generalmente molto buona: più di 9 pazienti su 10 guariscono grazie all’asportazione chirurgica della lesione. Nonostante questo, non bisogna sottovalutarne la potenziale aggressività, poiché in alcuni casi il CSCC può essere associato ad un elevato rischio di recidiva (ossia lo sviluppo di ricadute locali o a distanza) rendendone più difficili le modalità terapeutiche.

È pertanto fondamentale il riconoscimento ed il trattamento tempestivo delle forme precoci (cheratosi attiniche e CSCC in situ); anche se il rischio di trasformazione di una singola cheratosi attinica in CSCC invasivo è molto basso (inferiore all’1% ogni anno), l’elevato numero di lesioni che spesso sono presenti nei soggetti a rischio e l’allungamento della vita media rende ragione della necessità di trattamento delle precancerosi e delle forme precoci per prevenire quelle invasive.

Esistono alcuni criteri per stimare il rischio di recidiva associato ad un CSCC. Alcuni di questi criteri vengono valutati dal patologo quando analizza il tessuto tumorale (vedi Figura 1); altri possono invece essere individuati clinicamente, potendo riguardare sia le caratteristiche del tumore che quelle del paziente.

Figura 1. Rappresentazione schematica dei principali fattori di rischio patologici.

A: Spessore di Breslow: indica lo spessore di invasione del tumore calcolato a partire dallo strato granuloso della epidermide normale adiacente fino al punto più profondo della lesione. Viene espresso in millimetri. Uno spessore superiore a 6 mm costituisce uno dei più importanti fattori di rischio. B: Invasione perineurale: indica l’invasione di un nervo che decorre nel derma profondo e possiede un calibro superiore a 0.1 mm. C: Grado di differenziazione: i tumori scarsamente differenziati (G3) sono più aggressivi rispetto a quelli ben differenziati (G1) o moderatamente differenziati (G2).

I principali fattori di rischio legati alle caratteristiche del tumore sono:

  • Estensione superiore a 2 cm;
  • Sede anatomica (labbra, tempie e orecchie sono le sedi a maggior rischio);
  • Margini sfumati;
  • Lesione già ricaduta una o più volte dopo precedenti trattamenti;
  • Lesione insorta su cute sottoposta a precedente radioterapia.

I principali fattori di rischio legati alle caratteristiche del paziente sono:

  • Compromissione del sistema immunitario;
  • Presenza di sintomi, quali dolore e alterazioni della sensibilità.

In caso di presenza di uno o più fattori di rischio clinici e patologici, il trattamento del CSCC va eseguito in centri di riferimento per i tumori cutanei e, oltre ad un adeguato intervento chirurgico, può essere indicata una radioterapia a scopo preventivo.

I casi di CSCC più pericolosi sono quelli giudicati inoperabili (CSCC localmente avanzato) e quelli che sviluppano metastasi a distanza (CSCC metastatico). Si stima che meno del 5% di tutti i CSCC invasivi possa diventare prima o poi localmente avanzato o metastatico, con un rischio strettamente dipendente dalla presenza dei fattori di rischio clinici e patologici citati in precedenza. Fino a poco tempo fa, in queste situazioni non c’erano purtroppo trattamenti efficaci.

Oggi, grazie all’immunoterapia, anche i casi di CSCC localmente avanzato e metastatico possono essere trattati con successo.

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▼ I testi dell’area pubblica del sito sono stati realizzati con la collaborazione di: Dottor Francesco Spagnolo Dirigente Medico, U.O. Tumori Cutanei, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova; Dottoressa Claudia Trojaniello, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli; Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale, Napoli