Il principale trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) è rappresentato dall’asportazione chirurgica della lesione con esame istologico (Figura 1). L’intervento chirurgico è infatti il trattamento più efficace, con percentuali di cura superiori al 90%, e permette l’analisi istologica del tessuto tumorale. L’esame istologico consente non solo di approfondire le caratteristiche biologiche del tumore e quindi di stimarne la potenziale aggressività con maggior precisione, ma anche di verificare che la lesione sia stata asportata in maniera radicale (e quindi, con margini indenni). Qualora l’esame istologico indicasse che l’escissione chirurgica è incompleta, può essere indicato un intervento aggiuntivo, se possibile, oppure un trattamento radioterapico.

Figura 1. Rappresentazione schematica delle varie modalità di trattamento del CSCC. La maggior parte delle lesioni viene trattata con successo grazie all’asportazione chirurgica. In caso di lesioni con spiccata invasività locale, o in presenza di controindicazioni alla chirurgia legate a patologie preesistenti del paziente, può essere indicata la radioterapia. Quando sia la chirurgia che la radioterapia sono controindicate, per la presenza di un CSCC localmente avanzato (laCSCC) o metastatico (mCSCC), l’immunoterapia rappresenta la prima opzione terapeutica.
Le cheratosi attiniche non richiedono necessariamente un trattamento chirurgico, soprattutto quando sono multiple o in sedi anatomiche particolari (come naso, orecchie e palpebre). Le modalità di trattamento non chirurgico delle cheratosi attiniche includono la crioterapia, la terapia fotodinamica e la chemioterapia topica (in crema). La chirurgia del CSCC può essere controindicata in caso di una eccessiva invasione dei tessuti profondi, in particolari sedi anatomiche, o in presenza di patologie concomitanti del paziente che rendano l’intervento chirurgico rischioso. Nei casi in cui la chirurgia è controindicata, può essere indicato un trattamento radioterapico (Figura 1).
In alcuni casi, definiti come CSCC avanzati, sia la chirurgia che la radioterapia sono controindicate (Figura 1). Il CSCC avanzato comprende le rare forme di CSCC metastatico (con presenza, quindi, di localizzazioni tumorali distanti dalla lesione primitiva; le metastasi possono coinvolgere i linfonodi e, più raramente, gli organi interni come i polmoni e il fegato) e le forme di CSCC localmente avanzato (con spiccata invasività locale, ma in assenza di metastasi a distanza). Non esistono criteri oggettivi universalmente accettati per la definizione del CSCC localmente avanzato, ed è quindi di fondamentale importanza la presa in carico del paziente in centri di riferimento e la valutazione multidisciplinare di tutti i casi più complessi. Infatti, la chirurgia può essere controindicata non solo in caso di particolari patologie preesistenti del paziente o quando non sia tecnicamente fattibile, ma anche in tutti i quei casi in cui la probabilità di ottenere una guarigione con la sola chirurgia è bassa o quelli in cui gli esiti estetici e funzionali potrebbero considerarsi inaccettabili. In caso di CSCC localmente avanzato o metastatico, la prima opzione terapeutica da prendere in considerazione è l’immunoterapia.
L’immunoterapia non ha un’azione diretta sulle cellule tumorali, ma sfrutta il nostro sistema immunitario per combattere il tumore.
La sua efficacia è stata dimostrata negli studi clinici può oggi essere prescritto nei centri oncologici o dermatologici con esperienza nel trattamento delle neoplasie cutanee. L’immunoterapia ha dimostrato di ottenere regressioni tumorali durature in più della metà dei pazienti trattati, con una bassa percentuale di effetti collaterali gravi. Può essere somministrato anche in soggetti anziani e con patologie concomitanti. Nei casi in cui il tumore progredisca nonostante l’immunoterapia, possono essere presi in considerazione trattamenti chemioterapici con o senza l’aggiunta di una terapia a bersaglio molecolare.
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▼ I testi dell’area pubblica del sito sono stati realizzati con la collaborazione di: Dottor Francesco Spagnolo Dirigente Medico, U.O. Tumori Cutanei, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova; Dottoressa Claudia Trojaniello, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli; Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale, Napoli