Nonostante il trattamento dei tumori abbia fatto passi da gigante negli ultimi decenni, grazie ai progressi medici e tecnologici, la prevenzione oncologica rimane di fondamentale importanza. In generale, la prevenzione si articola in due fasi:
- la prevenzione primaria ha l’obiettivo di prevenire l’insorgenza del tumore con un’azione sui fattori di rischio (come ad esempio rinunciare al fumo per le neoplasie polmonari;
- la prevenzione secondaria ha l’obiettivo di diagnosticare precocemente i tumori, permettendo un trattamento tempestivo e con migliori possibilità di guarigione (esempi di prevenzione secondaria sono rappresentati dalla mammografia, PAP test e colonscopia).
Il principale fattore di rischio associato all’insorgenza di un carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) è rappresentato dall’esposizione cronica ai raggi ultravioletti del sole.
Pertanto, la principale forma di prevenzione primaria è costituita dalla corretta esposizione al sole e dall’utilizzo di filtri solari fin dall’età infantile. Sono inoltre da considerarsi assolutamente vietati lampade e lettini abbronzanti. Le misure di prevenzione primaria devono essere seguite con particolare attenzione dai soggetti di fototipo chiaro, ossia con occhi azzurri/verdi, capelli rossi/biondi e carnagione chiara, che hanno una minore protezione naturale dai raggi ultravioletti; il fototipo chiaro, inoltre, costituisce da se’ un fattore di rischio associato all’insorgenza del CSCC e di altri tumori cutanei (Figura 1).

Figura 1. Rappresentazione schematica dei fattori di rischio associati ad una maggiore incidenza carcinoma a cellule squamose e delle varie forme di prevenzione.
Le misure di prevenzione secondaria, ossia di diagnosi precoce, del CSCC e degli altri tumori cutanei riguardano principalmente la visita dermatologica periodica per i soggetti a rischio. Tra i fattori da considerare per definire il rischio di sviluppare un CSCC, i principali sono:
- fototipo chiaro
- età avanzata
- storia di pregressa asportazione di neoplasie cutanee;
- storia di esposizione cronica al sole o di scottature solari, oltre che di utilizzo di lampade abbronzanti;
- familiarità per neoplasie cutanee;
- compromissione del sistema immunitario In particolare, la compromissione del sistema immunitario espone ad un rischio di sviluppare un CSCC straordinariamente aumentato rispetto alla popolazione generale.
I soggetti con sistema immunitario compromesso dovrebbero pertanto essere sottoposti a visite dermatologiche periodiche per la diagnosi precoce del CSCC e di altre neoplasie cutanee. Come raccomandato dalle linee guida AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), la visita dermatologica dovrebbe sempre comprendere, oltre all’ispezione a occhio nudo, anche l’utilizzo della dermatoscopia, che migliora la capacità di diagnosticare neoplasie in fase iniziale e facilita la diagnosi differenziale tra le diverse lesioni cutanee benigne e maligne.
La diagnosi precoce, unita ad una tempestiva rimozione chirurgica del CSCC, assicurano la guarigione nella stragrande maggioranza dei pazienti.
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▼ I testi dell’area pubblica del sito sono stati realizzati con la collaborazione di: Dottor Francesco Spagnolo Dirigente Medico, U.O. Tumori Cutanei, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova; Dottoressa Claudia Trojaniello, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli; Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale, Napoli