I carcinomi della cute (detti anche “epiteliomi”) rappresentano in assoluto le neoplasie più frequenti. Anche se propriamente vengono definiti “maligni”, nella stragrande maggioranza dei casi non sono pericolosi per la salute e vengono trattati con successo grazie ad interventi chirurgici o, in casi selezionati, ad altre modalità di trattamento. Nonostante l’ottima prognosi, in caso di sospetto o diagnosi di carcinoma cutaneo è importante rivolgersi a medici esperti nella gestione delle neoplasie della cute per il corretto inquadramento diagnostico e terapeutico.

Quanto è frequente?

Tra tutti i carcinomi della cute, il carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) è il secondo più frequentemente diagnosticato dopo il carcinoma basocellulare (BCC). Entrambi derivano dalla trasformazione maligna dei cheratinociti, le cellule più abbondanti che compongono la nostra pelle, che sono suddivisi in diversi strati; in particolare, il CSCC origina dallo strato spinoso dell’epidermide (infatti il CSCC può anche essere chiamato “carcinoma spinocellulare”), e il BCC da quello basale (Figura 1). Nonostante condividano il tipo di cellula da cui originano, il CSCC ed il BCC sono neoplasie con caratteristiche specifiche ben distinte. Il melanoma, un altro tumore cutaneo frequente, deriva invece dai melanociti, le cellule deputate alla produzione del pigmento della nostra pelle, la melanina.

Figura 1. Rappresentazione schematica della cute e sottocute (a sinistra) e, in particolare, degli strati che compongono l’epidermide (a destra)

Il CSCC è frequentemente diagnosticato in soggetti di età avanzata, razza Caucasica, con una predominanza nel sesso maschile, e con una storia di esposizione cronica ai raggi del sole. È poco frequente nei soggetti giovani (sotto i 45 anni di età). Negli ultimi decenni la sua frequenza è quasi triplicata, a causa del generale invecchiamento della popolazione e delle abitudini di vita che prevedono una maggiore esposizione voluttuaria al sole.
Non si sa il numero esatto di CSCC in Italia, perché spesso non vengono registrati nei Registri Tumore, ma si stima che ogni anno vengano diagnosticati quasi 20.000 nuovi casi. Per quanto riguarda gli altri tumori cutanei più frequenti, vale a dire il carcinoma basocellulare e il melanoma, vengono stimati circa 64.000 e 15.000 nuovi casi, rispettivamente (Figura 2). Solo una piccola parte di tutti i CSCC (si stima circa 500-700 casi all’anno) diventano inoperabili o metastatici, e necessitano di un trattamento farmacologico.

Figura 2. Il carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) rappresenta circa il 20% di tutti i tumori cutanei maligni diagnosticati ogni anno in Italia, collocandosi per incidenza a metà tra il carcinoma basocellulare (BCC) ed il melanoma. Altre neoplasie cutanee maligne, come il dermatofibrosarcoma protuberans, il linfoma cutaneo a cellule B primitivo, il sarcoma di Kaposi, il carcinosarcoma ed il carcinoma a cellule di Merkel sono estremamente infrequenti.

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▼ I testi dell’area pubblica del sito sono stati realizzati con la collaborazione di: Dottor Francesco Spagnolo Dirigente Medico, U.O. Tumori Cutanei, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova; Dottoressa Claudia Trojaniello, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli; Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale, Napoli