Domande e risposte
Il Cheratoacantoma
Domande e risposte sul cheratoacantoma.
Il cheratoacantoma è un tumore cutaneo benigno, che origina da un follicolo pilifero o da una ghiandola pilo-sebacea. Si presenta in genere sottoforma di lesioni nodulari, di forma rotonda e consistenza dura, di colorito carneo con un avvallamento centrale ricco di cheratina (ricorda la forma di un vulcano) (Figura 1).
Tende a svilupparsi in poco tempo, in genere 1-2 mesi, raggiungendo massime dimensioni di 3 cm e raramente superando i 5 cm. In genere, se non trattata, nel giro di pochi mesi va incontro ad involuzione spontanea, lasciando però una cicatrice evidente.
Le sedi più frequenti sono il viso ed il collo (70% dei casi), le braccia ed il dorso delle mani, corrispondenti ad aree fotoesposte.
Ha un’incidenza maggiore nell’uomo (almeno il doppio) rispetto alla donna, prevalentemente di razza caucasica e colpisce più frequentemente i soggetti di età superiore ai 60 anni.
Il cheratoacantoma va in diagnosi differenziale con il carcinoma squamoso, dal quale tende a differenziarsi per la rapida evoluzione, l’involuzione spontanea e per l’assenza di metastatizzazione.

Figura 1. Cheratoacantoma
Qual è la causa del cheratoacantoma?
Purtroppo l’eziologia è sconosciuta, anche se si ritiene possano essere forme ben differenziate di carcinoma squamocellulare cutaneo. L’esposizione solare sembra rientrare nei fattori scatenanti, come anche l’esposizione al catrame, l’immunodepressione e le lampade abbronzanti.
L’infezione da HPV (papilloma virus) è anche annoverato tra le possibili cause, tuttavia non ci sono ancora studi di conferma.
Come si diagnostica il cheratoacantoma?
La diagnosi definitiva è quella istologica fatta su biopsia escissionale. La biopsia permette infatti di prelevare un frustulo di tessuto che verrà poi esaminato al microscopio.
Come si cura il cheratoacantoma?
In genere il cheratoacantoma va incontro a regressione spontanea, tuttavia, in questi casi tende a lasciare una cicatrice atrofica che a volte può avere un importante impatto estetico.
Per tale motivo, il trattamento di scelta è quello chirurgico e consiste nell’asportazione della lesione in toto. Alternativa alla chirurgia è l’infiltrazione intralesionale di metotrexato o 5-fluorouracile, tuttavia quest’ultima alternativa non permette la conferma della diagnosi.
Prevenzione del cheratoacantoma
Non essendo chiaro il ruolo dell’esposizione al sole, nella genesi del cheratoacantoma, non è possibile dare delle sicure indicazioni sugli approcci da intraprendere per la prevenzione, tuttavia, data l’insorgenza più frequente, nelle aree fotoesposte, potrebbe essere utile utilizzare una serie di precauzioni: evitare l’esposizione solare nelle ore più intense (dalle 10.00 alle 16.00), indossare occhiali da sole ed indumenti coprenti, e soprattutto, utilizzare una crema solare con un fattore di protezione di almeno 30.
È importante inoltre sottoporsi a periodici controlli dermatologici dopo il trattamento di un cheratoacantomia, infatti, in alcuni casi, può ripresentarsi anche nella stessa sede.
Il Fibroxantoma atipico
Domande e risposte sul fibroxantoma atipico.
Il fibroxantoma atipico è un tumore cutaneo a lenta crescita. Colpisce prevalentemente le persone anziane, le sedi preferenziali di insorgenza sono la testa ed il collo.
Si presenta in genere come un nodulo di colore rossastro, dolente, che difficilmente tende alla guarigione.
La diagnosi viene posta attraverso la biopsia cutanea, attraverso la quale viene prelevato un frustolo della lesione che poi verrà analizzata al microscopio. Pur facendo parte della classe dei tumori, in genere non tende a metastatizzare, e si avvale, come approccio terapeutico, della chirurgia, attraverso l’escissione completa.
A cosa è dovuto il fibroxantoma atipico?
Anche questo tipo di tumore cutaneo sembra legato all’esposizione ai raggi ultravioletti (UV), per tale motivo è importante effettuare una corretta prevenzione solare, avvalendosi di creme protettive, evitando di esporsi alla luce solare nelle ore più calde (dalle 10.00 alle 16.00), indossare indumenti protettivi ed occhiali solari.
Come si cura il fibroxantoma atipico?
Il fibroxantoma atipico, non andando mai incontro a metastatizzazione, viene solitamente curato attraverso l’exeresi chirurgica.
Il Morbo di Bowen
Informazioni su diagnosi, sviluppo e trattamento del morbo di Bowen.
Cosa è il morbo di Bowen?
Il Morbo di Bowen è un carcinoma squamocellulare superficiale in situ, ovvero una forma molto precoce di cancro delle cellule squamose della cute e fa parte della categoria dei tumori benigni.
I tumori cutanei “in situ” sono tumori che rimangono confinati allo strato più esterno della pelle (detto epidermide), il che li rende molto più innocui non presentando capacità infiltranti e metastatizzanti caratteristici dei carcinomi veri e proprio.
Questo tumore si presenta in genere sotto forma di macchia cutanea arrossata, ricoperta da squame di cheratina con margini ben definiti. Le lesioni sono in genere persistenti e possono comparire sia in sede cutanea che mucosa.
In alcuni casi rari (circa 3-5% dei pazienti) il Morbo di Bowen può estendersi fino agli strati più profondi della pelle e trasformarsi nella forma invasiva del carcinoma squamoso. Tuttavia, la condizione di invasività si raggiunge qualora la malattia restasse non diagnosticata a lungo o trascurata. É quindi importante diagnosticarlo e trattarlo in breve tempo.
La lesione, a lento accrescimento, può persistere per molti anni prima di diventare francamente tumorale.
Colpisce prevalentemente le persone anziane e maggiormente le donne.
In genere si sviluppa sulle zone foto esposte. L’esposizione solare infatti rappresenta la prima causa responsabile dell’insorgenza del morbo di Bowen. Altre cause sono le lampade abbronzanti, la pelle chiara, l’immunodepressione e l’infezione da HPV (papilloma virus), in quest’ultimo caso colpisce i genitali e si parla di papulosi bowenoide.
Fattori predisponenti sono invece la carnagione chiara.
Non si trasmette e non è ereditaria.
Per la diagnosi di morbo di Bowen, sono fondamentali l’esame obiettivo, l’anamnesi e una biopsia tissutale.
Viene posta in diagnosi differenziale con la psoriasi, l’eczema, la dermatite o un’infezione dermatofitica.
È asintomatica, ma può determinare modificazioni estetiche cutanee.
Quando devo insospettirmi?
Nel caso in cui appare una placca eritematosa e desquamante che non tende a guarire ma anzi si ingrandisce (Figure 1,2,3,4). In questo caso è opportuno effettuare una visita dermatologica.
Dove si sviluppa il Morbo di Bowen?
Questo di tipo di tumore cutaneo si sviluppa, prevalentemente nelle zone foto esposte (viso, collo, braccia) ma può insorgere ovunque.
Come si diagnostica il Morbo di Bowen?
La diagnosi del Morbo di Bowen si effettua attraverso la biopsia, ovviamente fondamentali sono anche l’anamnesi e l’esame obiettivo.
Come si tratta il Morbo di Bowen?
Il trattamento del Morbo di Bowen dipende dalle caratteristiche della lesione e può avvenire mediante resezione chirurgica (trattamento di scelta), congelamento con azoto liquido, chemioterapia topica, terapia fotodinamica o radioterapia.
Come posso prevenire la formazione del Morbo di Bowen?
Dal momento che molti tumori cutanei sembrano essere legati all’esposizione ai raggi ultravioletti (UV), sono raccomandate una serie di misure per limitarne l’esposizione. Prima cosa è importante evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde (dalle 10.00 alle 16.00), utilizzare indumenti protettivi, occhiali solari ed una crema protettiva.

Figura 1. Morbo di Bowen

Figura 2. Morbo di Bowen

Figura 3. Morbo di Bowen

Figura 4. Immagine dermoscopica di Morbo di Bowen
Il sarcoma di Kaposi
Informazioni sulle cause, la diagnostica e la prevenzione del sarcoma di Kaposi.
Cos’è il sarcoma di Kaposi?
Il sarcoma di Kaposi è un tumore cutaneo che origina dalle cellule endoteliali che ricoprono l’interno dei vasi sanguigni o linfatici, causato dall’infezione dell’herpesvirus umano tipo 8 (HHV8).
Colpisce maggiormente gli uomini rispetto alle donne e in Italia corrisponde rispettivamente allo 0.1 e 0.2% dei tumori dell’uomo.
Le sedi più colpite sono la cute, le mucose e l’apparato gastrointestinale.
Quali sono le cause del sarcoma di Kaposi?
Il sarcoma di Kaposi è causato dall’infezione dell’HHV8. Tuttavia la sola infezione non è sufficiente a permettere il manifestarsi della malattia, è necessario infatti avere anche una condizione predisponente di base che è l’immunodepressione (che può essere causata da terapie che abbassano le difese immunitarie come nel caso delle terapie immunosoppressive nei pazienti trapiantati d’organo o da una concomitante infezione da AIDS, che indebolisce il sistema immunitario).
Come si presenta il sarcoma di Kaposi?
Le lesioni cutanee si presentano sotto forma di macchie rosso-violacee sulla pelle (Figura 1), che possono arrivare a coprire una parte estesa della superficie corporea (Figure 2,3) o mutare fino a trasformarsi in veri e propri noduli.
Quelle mucose appaiono come macule, placche e noduli bluastri tendenti al violaceo.
Le lesioni cutanee in genere sono asintomatiche, raramente possono dare prurito, quelle mucose possono dare sintomi differenti a seconda della sede.
Come si diagnostica il sarcoma di Kaposi?
La diagnosi di questo tipo di tumore cutaneo si effettua attraverso la biopsia, che permette di analizzare microscopicamente un campione di tessuto della lesione. In alcuni tipi di sarcoma di Kaposi, soprattutto in quelli che insorgono nei pazienti con AIDS o a quelli immunodepressi, è opportuno valutare anche attraverso esami strumentali come la TAC, l’eventuale coinvolgimento di organi interni.
Come si cura il sarcoma di Kaposi?
La terapia per questo tipo di carcinoma della pelle dipende dal numero, dalla posizione, dalle dimensioni e dalle condizioni del sistema immunitario della persona malata.
Il sarcoma di Kaposi non sempre prevede un trattamento, specialmente per le lesioni asintomatiche e di piccole dimensioni.
In generale però il trattamento di scelta, nel caso di lesioni piccole e localizzate, è l’escissione chirurgica come prima opzione; altri trattamenti includono la crioterapia, l’elettrocoagulazione o chemioterapici topici o intra lesionali per le lesioni superficiali.
In caso di lesioni multiple o interessamento linfatico è indicata invece la radioterapia.
In presenza di metastasi è indicata una chemioterapia (si utilizzano farmaci appartenenti alla famiglia delle antracicline).
Nei soggetti affetti invece da AIDS, il sarcoma di Kaposi viene trattato con terapia antiretrovirale o talvolta IFN alfa.
Come posso prevenire il sarcoma di Kaposi?
Non è possibile prevenire l’infezione da HHV8 non esistendo vaccini efficaci.
Le forme di Sarcoma di Kaposi
La forma classica di questa tipologia di carcinoma squamoso
Questa tipologia di tumore cutaneo colpisce in genere gli uomini di età superiore ai 60 anni, di origine italiana, ebraica o dell’Europa dell’est. Si localizza in genere alle estremità inferiore e solo raramente dà metastasi in altri organi (<10%). Il più delle volte è asintomatico e quasi mai mortale.
Sarcoma di Kaposi AIDS-associato (epidemico)
Il sarcoma di Kaposi è il più frequente tumore cutaneo che si presenta nei soggetti affetti da AIDS.
Rispetto alla forma classica è più aggressivo, sviluppando spesso metastasi a distanza (prevalentemente al sistema linfatico, gastrointestinale e mucoso). Si localizza in genere al volto e al tronco.
Sarcoma di Kaposi endemico
Questa tipologia di tumore cutaneo colpisce la popolazione dell’Africa, ne esistono di due forme, a seconda che insorga in età infantile o adulta.
Il sarcoma di Kaposi endemico infantile, definita anche forma linfadenopatica prepuberale, ha in genere un decorso fulminante e fatale, al contrario di quella adulta che invece a caratteristiche simili al sarcoma di Kaposi classico, che quasi mai è fatale.
Sarcoma di Kaposi iatrogeno (da immunodepressione)
Questa forma tipicamente si sviluppa molti anni dopo un trapianto d’organo. Il decorso è più o meno rapido, in base al grado di immunodepressione.
Il trattamento in questa forma di carcinoma cutaneo potrebbe consistere nella riduzione del dosaggio dei farmaci immunosoppressori.

Figura 1. Sarcoma di Kaposi

Figura 2. Sarcoma di Kaposi

Figura 3. Sarcoma di Kaposi
MAT-IT-2200829. Ultimo aggiornamento 04/2022. Le informazioni presenti in questa pagina non sostituiscono il parere del medico
▼ I testi dell’area pubblica del sito sono stati realizzati con la collaborazione di: Dottor Francesco Spagnolo Dirigente Medico, U.O. Tumori Cutanei, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova; Dottoressa Claudia Trojaniello, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli; Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale, Napoli