CARCINOMA SQUAMOSO CUTANEO
IN PILLOLE: PAROLA AGLI ESPERTI

Giovanni Pellacani

Direttore della Clinica Dermatologica Policlinico Umberto I –
La Sapienza, Università di Roma

Ketty Peris

Professore ordinario di dermatologia
Direttore della Unità Operativa Complessa di Dermatologia
Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli - Università
Cattolica del S. Cuore di Roma

L’intervista con l’esperto: Giuseppe Pellacani

Cos’è il CSCC?

Il carcinoma a cellule squamose della cute è un tumore che insorge dall’epidermide, lo strato più esterno della pelle, della cute. Questo tumore tende, dopo una fase di proliferazione, a diventare invasivo e quindi a crescere e a diffondersi localmente o in altre sedi.

Le cause

La causa principale di questo tumore è l’esposizione cronica ai raggi ultravioletti.

I fattori di rischio

Si considera come fattore principale di rischio non solo l’esposizione solare di coloro che vanno in vacanza, ma anche l’esposizione solare “professionale”, di chi ha lavorato o lavora all’aria aperta, cronicamente esposto ai raggi UV.
Il rischio di sviluppare questo tipo di carcinoma è maggiore per tutti quei soggetti che hanno un tipo di cute più sensibile, tipo la pelle chiara, i capelli biondi o rossi, gli occhi azzurri, o la tendenza a fare lentiggini.

La diagnosi e il trattamento

La diagnosi del CSCC da parte del dermatologo solitamente è molto facile. La difficoltà per il trattamento di questa malattia è legata al fatto che spesso i pazienti arrivano tardi ad una diagnosi. Questo può succedere “perché il tumore cresce, è sulla cute ma non fa male, non dà sintomi e viene sottovalutato dal paziente”. Una diagnosi precoce permette un approccio terapeutico efficace. Infatti, nelle forme precoci è sufficiente un semplice intervento chirurgico per rimuovere la lesione cancerosa. “Nella stragrande maggioranza di situazioni, questa terapia cura anche l’intera patologia. Cioè una volta tolto è guarito il paziente. Perché è guarito? Perché questo tumore è spesso localizzato alla sola cute per cui togliendolo non si hanno più residui”.
Nell’intervista il Professor Giovanni Pellacani spiega inoltre come riconoscere autonomamente i primi segnali della malattia e quali comportamenti aiutano a prevenire l’insorgenza di questa patologia.

L’intervista con l’esperto: Ketty Peris

Come riconoscere una lesione cutanea sospetta e in quali circostanze va eseguito un controllo dermatologico?

I carcinomi cutanei si manifestano spesso come delle piccole ulcere che sanguinano e non guariscono e crescono in genere lentamente. Un paziente deve rivolersi al dermatologo ogni volta che nota una lesione nuova che cresce rapidamente in pochissimi mesi e sanguina.

Perché è importante la diagnosi precoce di carcinoma cutaneo a cellule squamose?

La diagnosi precoce è importante perché il carcinoma squamocellulare nelle sue fasi iniziali può essere curato con la sola asportazione chirurgica. Se la diagnosi avviene più tardivamente il carcinoma continua a crescere e c’è il rischio che invada altri organi diventando quindi difficile o impossibile da curare con la sola asportazione chirurgica.

Come evolve il carcinoma squamocelulare cutaneo nelle forme avanzate?

Il carcinoma squamocellulare cutaneo comprende molte forme cliniche, alcune delle quali hanno un’elevata aggressività e capacità di distruggere i tessuti circostanti e sottostanti, come il tessuto osseo. In questo caso si parla di malattia localmente avanzata. In altri casi, il tumore può invadere i linfonodi e gli organi interni e quindi si parla di malattia metastatica. Ed è proprio per questo che è importante far conoscere questa malattia ai pazienti e ai care-giver e ai medici. E quindi la migliore arma è proprio una diagnosi precoce.

“Te lo dice la pelle”

La società italiana di dermatologia, la SIDeMaST, ha avviato la campagna “te lo dice la pelle” sul carcinoma squamocellulare cutaneo al fine di sensibilizzare il pubblico sull’esistenza di questo tipo di tumore non melanoma. Dopo una prima fase di sensibilizzazione che coinvolgerà, oltre al pubblico, le associazioni dei lavoratori a rischio e le RSA, perché la malattia colpisce soprattutto i pazienti più anziani, si partirà con gli screening dermatologici gratuiti. Nell’intervista la Prof.ssa Ketty Peris approfondisce queste e altre tematiche con chiarezza e semplicità. Per saperne di più sulla campagna, visita il sito www.telodicelapelle.it


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▼ I testi dell’area pubblica del sito sono stati realizzati con la collaborazione di: Dottor Francesco Spagnolo Dirigente Medico, U.O. Tumori Cutanei, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova; Dottoressa Claudia Trojaniello, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli; Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale, Napoli